Oggi le invenzioni nascono in ambienti di lavoro “smart”

Ricordate la storia di Google e dei suoi inventori Larry Page e Sergey Brin, confinati in un garage a rivoluzionare a colpi di geniali intuizioni il mondo della comunicazione informatica e dell’Internet? Beh, è giunto il momento di metterla da parte.

Sull’inventiva, o per lo meno su quella parte di inventiva che si traduce in un’innovazione realizzabile e brevettabile, oggi conta moltissimo l’ambiente in cui si opera, si lavora, si comunica e ci si confronta con colleghi e vicini. Che lo siano di scrivania o di reparto.

A dirlo sono i dati relativi all’Italia del rapporto 2018 dello European Patent Office, ossia l’ufficio brevetti europeo: se il nostro Paese si attesta al 19esimo posto mondiale per capacità innovative, con 70 domande (approvate) di brevetto per ogni milione di abitanti, la situazione cambia drasticamente quando si analizzano i numeri della sola Lombardia, dove le forme di lavoro smart e la condivisione sono più utilizzati, dove lo sviluppo delle moderne tipologie di ufficio flessibile e condiviso è più avanzato, e dove secondo i dati Istat la percentuale di occupati è superiore alla media nazionale per ogni fascia d’età, favorendo dunque rapporti e scambi di know how a livello intergenerazionale.

Ecco, in Lombardia i brevetti depositati per ogni milione di abitanti è più che il doppio rispetto alla media nazionale (143/mln di abitanti), un risultato superiore persino a quello che si riscontra negli USA, il primo Paese a livello mondiale per numero assoluto di brevetti registrati (130/mln di abitanti).

Insomma, un ambiente lavorativo moderno, dinamico e accogliente non solo garantisce maggior benessere ai dipendenti, ma permette alle stesse aziende di massimizzare i propri risultati, e a volte persino di incidere sul futuro del proprio settore.