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L’importanza del team building e la sua digital transformation

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Formare gruppi di lavoro affiatati e coesi è l’unico modo per trovare soluzioni creative ed efficaci per superare le difficoltà e raggiungere gli obiettivi aziendali. Lo spirito di gruppo che si instaura tra i membri di un team è sicuramente tra i principali fattori che contribuiscono al successo di un progetto. L’abilità di un leader nel costruire una squadra affiatata consiste nel riuscire ad individuare le persone giuste, motivarle e a renderle un gruppo che condivide una finalità ben precisa. Per questo un buon team building è fondamentale in qualsiasi azienda che voglia raggiungere determinati obiettivi.

Ma cosa si intende nel concreto per team building? Si tratta di un complesso di attività ludiche, formative e/o esperienziali dirette a favorire la comunicazione e l’affiatamento tra i membri del team e a migliorare la performance complessiva del gruppo. Lo scopo è quello di costruire la squadra, creando dinamiche positive che permettano il raggiungimento degli obiettivi aziendali, senza perdere di vista il benessere di tutti i membri del team di lavoro.

Un buon team building porta diversi benefici non solo in termini di comunicazione, fiducia e spirito di squadra, ma contribuisce a migliorare drasticamente:

  • il buon umore e il funzionamento della squadra
  • le capacità di problem solving, di affrontare il cambiamento e le circostanze in rapido mutamento
  • gestire lo stress, il tempo e le scadenze.

Per questo negli ultimi anni il team building è diventato un fenomeno sempre più diffuso, tanto da essere spesso inserito tra i processi di performance management al fine di sviluppare determinate competenze trasversali nei dipendenti. Le attività di team building che un’azienda può organizzare sono estremamente varie. Da quelle più diffuse come percorsi di yoga o meditazione, lezioni di cucina e giochi senza frontiere, si può passare a delle vere e proprie challenge. Come, ad esempio, Alaskan Challenge, un’esperienza che prevede tratti da percorrere su slitta e camminate sulla neve, oltre a sfide uniche da affrontare come la costruzione di un igloo. Oppure la cena al buio, un’esperienza sensoriale che mette in primo piano gusto, olfatto e tatto. La mancanza della vista insegna infatti a fare affidamento su capacità solitamente messe in secondo piano e a fidarci di quello che gli altri sensi ci suggeriscono.