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CSR: Il modello di business “responsabile” che fa bene a tutti

Salvaguardia dell’ambiente, welfare, diritti umani e del lavoro: il valore condiviso è ormai una scelta imprescindibile per le imprese.

Secondo una recente indagine svolta da Bva Doxa, poco più del 20% degli italiani sa cosa sia effettivamente la Corporate Social Responsibility: quell’ambito riguardante le implicazioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa. Se il 47% degli intervistati crede infatti che le attività di CSR “siano operazioni di facciata e non concrete”, il 33% ritiene molto importante essere messo al corrente della condotta etica dei brand di cui è cliente, percentuale che sale fino all’84% se si aggiunge chi lo considera “abbastanza importante”.

La CSR sta diventando una scelta imprescindibile per le imprese e per le istituzioni, nonché un elemento reputazionale fondamentale in grado, da un lato, di determinare il successo di un marchio e dei suoi prodotti e, dall’altro, di promuovere il ruolo attivo delle aziende nel miglioramento dell’intera società.

La via più efficace per aumentare la coscienza attorno a questi temi passa per una buona comunicazione: le iniziative intraprese vanno raccontate e non celebrate. E servono dati certi per dimostrare quanto fatto.

Le aree d’intervento potenziali della CSR sono molte: salvaguardia dell’ambientediritti umaniwelfare e altro ancora. Non ultimi i temi del lavoro (della sua qualità, della tutela e della diversità di genere), essenziali anche per gli effetti tangibili su benessere e produttività dei dipendenti.

L’attenzione di lavoratori, clienti e stakeholder verso gli ambiti di responsabilità sociale è ormai altissima e le imprese lo sanno bene: non c’è più business senza creazione di valore condiviso. Lo dimostrano anche le statistiche, secondo cui le società che soddisfano i parametri di CSR godono di migliori risultati di bilancio oltre che di quotazioni borsistiche mediamente più brillanti rispetto ai comparables non altrettanto attenti a tali tematiche.

Il concetto di CSR non deve però essere sovrapposto a quelli di volontariato o di filantropia. Esso va a braccetto con gli stessi principi fondamentali dell’economia: un’impresa che non produce redditi, o peggio che non sta in piedi, non può essere socialmente responsabile proprio perché non ha un surplus da restituire al territorio o alla collettività.

In un mercato globale come quello odierno, non c’è ambito d’azienda che non debba curare la propria reputazione agli occhi dei cittadini, sempre più sensibili al tema della sostenibilità (economica e ambientale) anche nelle proprie scelte di consumo.