• Smart Working & Place Benefits

I lavoratori in salute aumentano la produttività dell’azienda

All’interno di un’impresa il fattore umano è diventato sempre più importante.

Se fino a pochi anni fa la gestione dei dipendenti era affidata quasi unicamente alla divisione HR, oggi i lavoratori possono contare su altre risorse che possono consentirgli di avere un benessere psico-fisico in un ambiente aziendale sano e che consente quindi una maggiore produttività, come la figura del manager HSE, figura preposta al raggiungimento degli obiettivi in ambito Health, Safety & Environment.

A mettere sotto la lente di ingrandimento le problematiche dei dipendenti fornendo un elenco di buone pratiche per la realizzazione ambienti di lavoro sani è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità con il documento “Global Framework for Healthy Workplaces”, una serie di strumenti ad uso delle imprese.

Partendo dal presupposto che viene definito luogo di lavoro sano quello nel quale ciascun dipendente, in base ai propri bisogni, collabora affinché ci sia un processo di continuo miglioramento al fine di tutelare e promuovere la salute, l’OMS si è focalizzata su fattori di rischio e best practice: i primi fanno riferimento a fattori di rischio fisico che possono avere un impatto negativo su salute e sicurezza, ma anche su aspetti psico-sociali, compresi organizzazione del lavoro e cultura organizzativa.

Il rapporto sottolinea inoltre come sia possibile impiegare risorse dedicate al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori, come ad esempio la promozione di uno stile di vita sano da parte dei manager, oppure trasferire alle famiglie dei dipendenti gli interventi sopracitati ed esperienze positive, per un coinvolgimento a 360 gradi, sia a livello professionale sia nella sfera personale.

I cinque fattori chiave per un ambiente di lavoro sano secondo l’OMS

1. Impegno e coinvolgimento della leadership, con l’obiettivo di favorire l’impegno dei manager aziendali e dei sindacati per includere tra i valori aziendali la cultura di un luogo di lavoro sano.

2. Coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti su ogni passaggio del processo aziendale, tenendo in considerazione le loro opinioni e le loro idee.

3. Etica del lavoro e legalità, rispettando codici sociali ed etici dei lavoratori ma anche applicando le leggi sulla salute e la sicurezza del lavoro.

4. Sostenibilità e integrazione, assumendo ogni decisione considerando le esigenze degli utenti e la crescita dei dipendenti per un futuro di successo da parte di tutti gli attori che compongono l’azienda.

5. Efficacia e continuo miglioramento, al fine di riunire tutte le risorse necessarie per la realizzazione di un ambiente di lavoro sano.

Il benessere psico-fisico dei dipendenti è al centro anche del lavoro dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), che in concomitanza con l’arrivo della pandemia di COVID-19 ha pubblicato una serie di documenti dedicati all’implementazione di direttive per evitare la diffusione del Coronavirus e in generale delle malattie. I datori di lavoro, suggerisce l’EU-OSHA, devono essere in grado di valutare il rischio e stabilire misure appropriate, oppure, dato l’attuale contesto che prevede per molte aziende il telelavoro, diffondere una cultura del “lavoro da casa” che non risulti dannosa per i dipendenti, né dal punto di vista fisico, come ad esempio disturbi muscolo-scheletrici, né psicologico, come la totale assenza di separazione vita professionale/personale, orari di lavoro oltremodo flessibili o lo stress da confronto a distanza.

Ce lo dice anche Forbes: la pandemia ha portato una profonda rivoluzione in moltissime aziende. Alla luce dei fatti, questi cambiamenti strutturali implicano una responsabilità morale fondamentale per le Aziende che dovrebbero fare il possibile – secondo il Forbes –  per tutelare lo sviluppo psicofisico dei propri dipendenti (siano questi in sede o in smart working).

Dunque, una serie di misure ad hoc condivise tra manager e dipendenti, insieme a norme e raccomandazioni fornite dagli organi preposti citati in questo articolo, non solo danno la possibilità di creare un ambiente di lavoro davvero sano e sicuro, ma, attraverso l’utilizzo di best practice adeguate le imprese possono contare su benefici per i propri lavoratori e su una crescente attività produttiva.